Oggi parliamo di Gamification, perché siamo in piena estate e molti di voi sono già in ferie o in procinto di partire. Per cui abbiamo pensato potesse essere l’argomento giusto per questo periodo vacanziero. L’alternativa era un sondaggio sulle mete estive preferite dai Responsabili della Formazione nell’era della Digital Transformation… montagna o mare? 😁
La Gamification applicata alla formazione aziendale è qualcosa di ormai consolidato. In poco tempo si è trasformata da semplice “buzzword” di settore, in un pilastro della formazione online.
Il fatto che se ne parli ormai da alcuni anni non ha smorzato l’entusiasmo nei confronti di punti, badge e classifiche. Anzi, i Responsabili della Formazione & Sviluppo sono più che mai interessanti a “gamificare” il training aziendale. Secondo il recente report di Technavio si prevede che il mercato della gamification applicata alla formazione crescerà ad un tasso del 9,99% tra oggi e il 2022. Wow! 🏆🏆🏆
Ma approfondiamo meglio lo scenario “Gamification e Formazione Aziendale”:
In realtà l’entusiasmo per il binomio formazione+gamification non sempre si traduce in un programma di training ben congegnato. Aggiungere strumenti e strategie di gamification a un progetto e-learning, solo perché si desidera assegnare punti, badge e creare classifiche, rischia di far perdere di vista il vero obiettivo della gamification: incoraggiare l’apprendimento e la retention.
Cerchiamo quindi di scoprire ed apprendere insieme quali sono gli errori più comuni che si commettono nel tentativo di “gamificare” la formazione aziendale e alcuni consigli per evitarli. Tutto questo grazie al prezioso e validissimo contributo di A.J. O’Connell:
1. Usare la Gamification nella formazione aziendale solo per il gusto di assegnare badge
Assegnare punti, badge o mettere su una classifica dei best performer in un progetto di formazione non determina automaticamente una learning experience efficace.
Punti e distintivi devono rappresentare e avere un significato per i nostri learners. Se i badge rappresentano ad esempio il riconoscimento di un’elevata skill, allora i nostri studenti saranno più motivati ad ottenerli e quindi a completare i corsi.
2. Adottare una strategia di gamification scadente (o non aver elaborato una strategia)
Ormai è chiaro. La gamification è molto più che aggiungere dei punti a un corso esistente. Se punti e distintivi vengono semplicemente associati a un corso esistente, ciò potrebbe non soddisfare le tue esigenze di Responsabile della Formazione. Nel 2014, quando il trend della gamification stava prendendo piede, Gartner aveva già previsto che la maggior parte dei progetti di gamification di un corso aziendale sarebbero falliti. Perchè? Per una progettazione scadente. In breve: la gamification funziona per gli aspetti psicologici che un buon progettista di game è in grado di utilizzare e sfruttare, per aiutare i dipendenti ad apprendere.
3. Perdere di vista l’aspetto formativo
Se stai avviando un progetto di gamification di un corso online assicurati che l’elemento ludico (il game) sia servizio del tuo e-learning e non il contrario. L’elemento ludico può sfuggire al controllo rapidamente, quindi assicurati sempre che le performance dei tuoi learners siano sempre legate alla padronanza dei contenuti del corso. Inoltre tiene sempre presente che i tuoi studenti devono poter progredire nel game. Non progettare una strategia di gamification bloccante; definisci obiettivi raggiungibili per i tuoi learners, in modo che siano motivati ad apprendere.
4. Affidarsi troppo alle classifiche
Le classifiche possono ingannare. Se usate correttamente, agevolano una sana competizione, ma possono anche causare problemi non desiderati di eccessiva competizione e anche sulla produttività.
Immagina questo: ci sono due o tre dipendenti in cima alla classifica, con un bel distacco rispetto agli altri, completamente concentrati nel cercare di raggiungere il primo posto. Gli altri colleghi non hanno speranza di raggiungerli e quindi hanno smesso di provarci. La persona in fondo alla classifica è la più demotivata ovviamente. Il consiglio quindi è: utilizza le classifiche con giudizio. Conosci i tuoi learners? Sai se un contest formativo e una classifica collegata ad un corso può funzionare o è meglio creare più classifiche con diversi badges?
Rifletti anche su questo: pensi che una classifica pubblica e visibile a tutti i dipendenti possa essere la scelta giusta? Per fortuna c’è una soluzione a tutto…come organizzare i tuoi dipendenti in team e creare una classifica basata sui team e non sui singoli individui. Hai presente la Hogwarts House Cup di Harry Potter? È un esempio di classifica per team, visibile da tutti, ma che non eleva o mette in imbarazzo i singoli partecipanti. Pensaci. 😉
5. Supporre di sapere quali dipendenti amano “giocare” e quali no
I millennial amano la gamification, giusto? Certo, giocano dalla quando andavano alla scuola elementare! Per cui potremmo dedurre e dare per scontato che la gamification serva principalmente per coinvolgere i giovani dipendenti nella formazione. Non è proprio così. Questo approccio alla gamification applicata alla formazione aziendale è troppo semplicistico e non tiene conto dei dipendenti “non millenials” che amano comunque il gaming. Secondo un report del 2018 della Entertainment Software Association, il 33% dei gamers ha più di 50 anni. Inoltre, il 45% dei giocatori negli Stati Uniti sono donne. In altre parole, le persone di tutte le età adorano i videogame, quindi non concentrarti su una generazione piuttosto che sull’altra.
6. Ricorda: non a tutti piace giocare
Le persone di tutte le età amano game e videogame e lo stesso vale per le persone a cui non piace giocare. Quindi, non forzare i tuoi learners a prendere parte ad una formazione “gamificata”. Fornisci un’alternativa senza gamification, se possibile. Ad esempio, se il corso prevede un mobile game per rispondere a delle domande, consenti ai tuoi learners di poter rispondere alle domande anche con un classico quiz.
7. Pensare di dover iniziare in grande
Nel leggere questo post sugli errori più comuni che vengono commessi nell’avviare un progetto di “gamification e formazione aziendale” potreste pensare che sia necessario investire in un” game designer” professionista per progettare uno game su misura, o di dover riprogettare per intero tutta la formazione aziendale. Tranquilli, non c’è bisogni di tutto questo sforzi. Scegli un corso, un modulo, uno strumento di gamification che possa funzionare bene per il tuo e-learning, o ancora più semplicemente prova ad utilizzare una piattaforma e-learning con funzioni di gamification appositamente progettate per la formazione aziendale. Metà del lavoro sarà così già fatto! In questo modo potrai testare con serenità il mondo della gamification per il corporate training, mentre rendi più divertente ed engaging l’apprendimento per i tuoi learners.
Grazie ancora a A.J. O’Connel e al nostro partner Litmos!
Buone vacanze a tutti voi e ricordatevi: in montagna o al mare… #neverstoplearning 😉