Al giorno d’oggi, le aziende vedono la presenza di un personale multigenerazionale. Questa miscela di età, esperienze, prospettive, valori e stili di lavoro unici sta davvero cambiando le regole del gioco.
L’interazione dinamica tra queste diverse generazioni sul posto di lavoro presenta sfide e opportunità senza precedenti, rendendo necessario un nuovo approccio alla gestione delle risorse umane e alla cultura aziendale.
In questo contesto, è essenziale esplorare le complessità della forza lavoro multigenerazionale, per sfruttarne al massimo il potenziale e riuscire a prosperare in un mondo in costante evoluzione, dove la diversità è la chiave del successo. 🗝️
Per soddisfare le esigenze di formazione di dipendenti con background di apprendimento diversi, è necessario riconoscere queste differenze e adottare un approccio volto al coinvolgimento nell’apprendimento.
Prima di iniziare, ti consigliamo di guardare e ascoltare “Ok boomer” dei The Zen Circus feat Brunori Sas.
Indice
Un nuovo modo di concepire la formazione aziendale per un personale multigenerazionale
Con l’esplosione del lavoro flessibile in molte aziende, sta emergendo anche un nuovo modo di imparare.
Prima magari facevi un corso di formazione in aula o partecipavi a seminari in ufficio, ma con il lavoro da remoto, tutto diventa più complicato. Anche se si cerca di replicare l’esperienza online tramite videoconferenza (e qui trovi 10 consigli su come gestirla al meglio), spesso i dipendenti si distraggono o si stancano.
Quindi sì, c’è bisogno di un nuovo approccio! 🆕
In aggiunta, gli esperti dell’apprendimento stanno ridefinendo come dovrebbero essere somministrati i materiali di apprendimento sul lavoro, perché oggi i lavoratori hanno sempre meno tempo per l’apprendimento – con appena l’1% del loro tempo di lavoro dedicato ad esso. Inoltre, sembra che tutti abbiano una capacità di attenzione sempre più breve, con la Generazione Z che detiene il record di soli 8 secondi.
Percorsi formativi su misura per ogni generazione di dipendenti
Diciamocelo: ormai nessuno ha davvero tempo o voglia di partecipare a quei vecchi programmi di formazione lunghi e noiosi.
Per attirare l’attenzione del discente medio di oggi, gli L&D Managers devono costruire dei percorsi formativi costituiti da contenuti brevi e facilmente digeribili (qui trovi 8 consigli per farlo), che arrivino all’utente finale in pochi secondi.
Il segreto è rendere chiaro ai dipendenti che le nozioni che stanno costantemente assorbendo sono direttamente applicabili alle loro mansioni, perché in questo modo ci si assicura che rimangano concentrati e che il loro tempo sia utilizzato in modo efficace.
Come stabilire e raggiungere gli obiettivi formativi per un personale multigenerazionale?
Potrebbe essere una buona idea offrire diverse opportunità di formazione e sviluppo alle diverse generazioni presenti in azienda.
Infatti, i giovani potrebbero voler concentrarsi sullo sviluppo delle loro competenze per avere maggiori opportunità di crescita. I lavoratori più anziani, invece, potrebbero preferire concentrarsi su abilità personali come la gestione dei conflitti e la leadership – visto che sono ormai più consolidati nella loro carriera.
In definitiva, quando si rinnovano i programmi di formazione e sviluppo, è fondamentale adottare un approccio personalizzato. Ogni forza lavoro è diversa in vari modi, dall’età all’esperienza. Ecco perché bisognerebbe offrire una strategia che si adatti alle esigenze di ciascun individuo invece di perdere tempo, energie e risorse in un approccio generale che potrebbe non funzionare per tutti.
L’importanza di diversificare l’approccio formativo sta nel fatto che uno staff aziendale multigenerazionale può rafforzare un’organizzazione, poiché significa diversità di pensiero e approcci differenti alla risoluzione dei problemi. Significa anche stili di apprendimento diversi.
Coloro che sono cresciuti apprendendo con un computer in classe potrebbero sentirsi più a loro agio con attività di apprendimento indipendenti rispetto a chi ha terminato la scuola superiore senza mai toccare un computer.
In un tale scenario, adottare un approccio multimodale alla formazione, che includa video, quiz interattivi e un po’ di auto-studio indipendente, può aiutare a soddisfare le esigenze di tutti i gruppi di discenti.
In breve, sfruttare i punti di forza dei tuoi dipendenti è possibile solo quando ogni dipendente si sente in grado di ottenere il massimo dalla formazione, apprendendo nel modo che funziona meglio per loro.
Le generazioni di dipendenti nel mercato del lavoro
Passiamo al lato pratico andando ad analizzare le generazioni che sono attualmente nel mercato del lavoro, ovvero:
- Baby Boomer (nati fra il 1946 e il 1964);
- Generazione X (nati fra il 1965 e il 1980);
- Millennial (nati fra il 1981 e il 1995);
- Generazione Z (nati fra il 1996 e il 2012).
Diamo un’occhiata più nello specifico, soprattutto alle loro modalità di apprendimento: che ne dici?
Baby Boomer: da tempo sul mercato del lavoro
Nel 2023, molti Baby Boomer si stanno già godendo il meritato riposo, ma alcuni di loro – dei veri e propri highlander, diciamolo – invece sono ancora in pista.
I Baby Boomer sono cresciuti in un’epoca di cambiamenti epocali: dalla Guerra del Vietnam, alle rivolte degli anni Sessanta e le conseguenti trasformazioni sociali degli anni Settanta e Ottanta.
Hanno anche assistito all’exploit della tecnologia e sono stati loro i primi ad avere un computer in ufficio – anche se all’epoca servivano stanze intere per ospitarli, tanto erano grandi…😱
Come apprendono i Baby Boomer?
C’è questa idea che siano un po’ impacciati con la tecnologia, ma non è vero per tutti.
Chiunque abbia parenti più anziani su Facebook sa che molti Baby Boomer sono al passo con i tempi. Ma, essendo cresciuti nell’era pre-digitale, preferiscono spesso l’apprendimento faccia a faccia.
Sono anche inclini a rispettare l’autorità. Per loro, un corso tenuto da un esperto accreditato o da un’istituzione rispettata risulta essere un’opzione attraente.
Per loro, dunque, potrebbe essere funzionale creare videolezioni con quiz finali per metterli alla prova in un modo che sia per loro familiare.
Generazione X: una generazione di passaggio
I ragazzi della Generazione X – nota anche come Generazione MTV – hanno visto la fine della Guerra Fredda, l’epidemia di AIDS e la nascita di Internet. I più grandi ormai stanno per compiere 60 anni, perciò saranno i prossimi ad andare in pensione.
Si può dire che abbiano vissuto un’infanzia “analogica,” ma si sono abituati facilmente alla tecnologia digitale, passando dai telefoni a disco alle app per smartphone. Sono persone che si ritrovano a lavorare con un Macbook Pro e lo sanno fare senza problemi, perché hanno vissuto ogni singola evoluzione degli apparati tecnologici.
E come imparano questi “ragazzi” della Generazione X?
Beh, sono una generazione più piccola, ma rappresentano comunque una buona fetta della forza lavoro. Sono cresciuti abituati ad essere indipendenti, in quanto molti di loro avevano entrambi i genitori che lavoravano.
Inoltre, quelli della Generazione X che ormai sono manager per un bel po’, stanno riuscendo solo ora a raggiungere posizioni di alto livello. I Baby Boomer sono stati lenti a andare in pensione, mentre i Millennial sono saliti rapidamente nella scala aziendale.
Quindi, potrebbero essere interessati per esempio a programmi di formazione per sviluppare le loro capacità di leadership, che li aiutino a raggiungere posizioni di vertice. Inoltre, probabilmente risponderebbero bene a programmi di apprendimento che permettano loro di lavorare in modo indipendente.
Millennials: alle porte della modernità
I Millennials, o Generazione Y, sono i primi a essere cresciuti con la tecnologia digitale a portata di mano. Hanno imparato ad usare Internet sin da piccoli e i computer sono sempre stati una cosa normale per loro.
Hanno attraversato periodi economici difficili, come la carenza di lavoro, la Grande Recessione e la recente recessione legata alla pandemia. Sono il gruppo più numeroso in ufficio e, con i più grandi che hanno già superato i 40 anni, stanno iniziando a prendere ruoli di leadership.
Ma come fanno a imparare i Millennials?
I Millennials hanno ricevuto molte critiche nel corso degli anni e sono stati una generazione un po’ “maledetta” a causa delle vicende sociali che hanno vissuto. In ogni caso, molti di loro sono professionisti ambiziosi che si aspettano di continuare ad apprendere e svilupparsi grazie al loro datore di lavoro.
I Millennials sono abituati a imparare in modo collaborativo, in quanto sono cresciuti facendo progetti di gruppo e utilizzando i social media. Inoltre, si aspettano che la tecnologia faccia parte dell’apprendimento, anche se non sempre ritengono che sia necessaria: il contatto faccia a faccia con i colleghi rimane sempre il canale preferito rispetto alle comunicazioni tramite messaggi di testo, email o videoconferenze.
La Generazione Z: una ventata di novità
Ebbene sì, loro meritano un discorso a parte nell’ambito di un personale multigenerazionale. Nati tra la metà e la fine degli anni ’90 e nei primi anni 2000, infatti, sono cresciuti con i social media e i telefoni cellulari come parte integrante della loro vita fin dall’infanzia. Per loro, l’uso della tecnologia anche sul lavoro è la norma, non una novità.
Pensaci: molti di loro hanno iniziato a lavorare in un’epoca in cui lo smart working era già una modalità consolidata in molte aziende, ma soprattutto senza aver bisogno di formarsi o adattarsi a parecchi strumenti di comunicazione – come per esempio Microsoft Teams o Slack – perché li sapevano già usare. 🔝
Questa generazione porta con sé una serie di novità interessanti nel mondo del lavoro:
- Sono nativi digitali e sono ideali per ruoli legati all’innovazione, all’automazione e alla tecnologia dell’informazione.
- Prediligono il lavoro flessibile e remoto, spingendo le aziende a ripensare le loro politiche.
- Sono attenti alle questioni sociali e ambientali, spingendo le aziende a sostenere cause sociali e a promuovere l’impegno aziendale.
- Hanno una sete costante di apprendimento, spingendo le aziende a offrire programmi di formazione personalizzati e agili.
- Sono favorevoli a un ambiente di lavoro inclusivo e diversificato, incoraggiando le aziende a promuovere la diversità e l’inclusione.
In breve, la Generazione Z sta portando nuove prospettive e preferenze nel mondo del lavoro, spingendo le aziende a evolversi per rimanere competitive e attrarre giovani talenti. La loro presenza è una forza trainante per il cambiamento e l’innovazione nel contesto lavorativo attuale.
In sintesi
L’approccio di un personale multigenerazionale in azienda offre una serie di vantaggi significativi che influenzano positivamente la formazione aziendale. Ecco alcune conclusioni chiave riguardo a questi benefici:
- diversità di esperienze e prospettive;
- scambio di conoscenze tra i membri di generazioni diverse;
- adattabilità della formazione aziendale, che deve essere flessibile e adattabile per soddisfare le diverse esigenze di ognuno;
- miglioramento delle competenze digitali dei colleghi più anziani grazie alla presenza in azienda dei nativi digitali;
- crescita e sviluppo individuale grazie all’approccio didattico individuale;
- cultura aziendale inclusiva, che promuove la diversità e l’uguaglianza – elementi chiave per il successo aziendale in un mondo sempre più globale e interconnesso.
In conclusione, un personale multigenerazionale in azienda offre una ricchezza di opportunità per migliorare la formazione aziendale. Sfruttare le differenze di un personale multigenerazionale può portare a programmi di apprendimento più efficaci e a una forza lavoro più impegnata e competente. La chiave sta nell’adottare un approccio flessibile e personalizzato per soddisfare le esigenze di ciascun dipendente, indipendentemente dalla generazione di appartenenza.
Alla prossima e…per scoprire come mettere a punto la formazione aziendale perfetta per la tua azienda, contattaci!
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